LOUIS HENRY SULLIVAN Articolo dell'autore

Giovanni Manieri Elia. L. H. Sullivan a Chicago. Itinerari, in: “Domus”, settembre 1996, pp.111-118.                                                  (Copyright Editoriale Domus S.p.A.  Rozzano-MI,Italia)



LOUIS HENRY SULLIVAN E CHICAGO
 

 Louis H. Sullivan è da considerarsi una figura chiave nella ricerca, portata avanti dalla Scuola di Chicago, di un linguaggio architettonico propriamente americano, autonomo da influenze europee. Tale ricerca assume particolare intensità nel clima di grande vivacità produttiva degli anni ‘anni ’80, prima della crisi del ’93. E’ il periodo in cui, con i primi ascensori, si assiste ad un veloce sviluppo della nuova tipologia del grattacielo. Proprio a Chicago, tale fenomeno assume dimensioni eccezionali e quindi ampi sono gli spazi per una ricerca formale e tecnologica che si offrono agli studi professionali. Sia nei grattacieli che nelle altre opere, l’apporto di Sullivan non è tanto da riferirsi agli aspetti tecnici quanto ad una ricerca di tipologie formali per le quali produce veri e propri modelli, come il Wainwright Building di St. Louis o il Carson Pirie Scott Building di Chicago. Modelli, peraltro, molto diversificati tra loro: alcuni tendono ad una  forte unità dell’immagine complessiva, nonostante il carattere iterativo dovuto all’alto numero di piani; altri sviluppano tematiche più aperte che prevedono l’assemblaggio di strutture formali diverse. Particolare cura Sullivan pone agli aspetti ornamentali, plastici e cromatici, che soprattutto negli interni raggiungono risultati straordinari, rendendolo, fin dagli esordi, particolarmente apprezzato dai grandi committenti privati. La celebrità attuale sembra spesso, più legata ai suoi scritti, e in particolare, alla famosa formula “La forma segue la funzione “ (1896), interpretata riduttivamente, soprattutto con il Movimento Moderno, come manifesto del funzionalismo.

BIOGRAFIA DI LOUIS HENRY SULLIVAN
Louis Henry Sullivan nasce il 3 settembre 1856 a Boston, frequenta dal 1870 la English High School e, l’anno successivo, entra al Massachusetts Institute of Technology. Nel ’73,dopo aver lavorato alcuni mesi presso F. Furness a Philadelphia, si trasferisce a Chicago. Qui trova una situazione urbana di grande fermento per la ricostruzione dopo il grande incendio del 1871. Lavora inizialmente per W. Le Baron Jenney, nel cui studio si formano molti esponenti di quella che sarà la Scuola di Chicago. Dopo una parentesi europea, nel ’79, entra nello studio di D. Adler e nell’ ’81 diventa suo socio; con lui realizzerà le opere più famose, soprattutto a Chicago, tra cui l’Auditorium (1889) che vede l’ingresso di F.L.Wright nello studio. Dopo la Fiera Colombiana del 1893, non fortunata per lui, in un clima culturale diverso, rimane solo. Esegue ancora alcuni capolavori come il Carson Pirie Scott, poi la carriera di Sullivan declina: riceve pochi incarichi, soprattutto per piccole banche nei centri minori che, lontani dai clamori, si realizzano spesso in raffinate architetture. Sono di questo periodo i suoi più famosi scritti. Dal 1901 al 1902 pubblica a puntate “Kindergarten chats” e, più tardi, dal ’22 al ’23 “Autobiography of an idea”. Nel ’24, anno della sua morte, esce “A system of architectural ornament according with Philosopy of man’s Power”.

Mappa dei dintorni Chicago con la collocazione degli edifici di Sullivan


Mappa di St. Louis e di Chicago con la collocazione degli edifici di Sullivan.

1          Auditorium Building
           
430 S Michigan Ave.
Adler & Sullivan, 1887-1889.
Restauro del Teatro dell’ Auditorium:
Harry Weese & Assocs.,1967.
           
La necessità di una sede permanente per l’Opera di Chicago convinse Ferdinand W. Peck a commissionare la realizzazione di quello che sarà per lungo tempo il più grande edificio per spettacoli degli Stati Uniti. Esso doveva comprendere un auditorium per l’opera, spettacoli teatrali, conventions. L’ auditorium sarà realizzato in modo da avere, mediante sofisticati accorgimenti tecnici, capacità variabile da 2574 a 7000 posti; ad esso, per rendere l’operazione finanziariamente più sicura, erano aggiunti anche uffici, servizi commerciali al piano terreno ed un lussuoso albergo. Il disegno delle facciate, sicuramente influenzato dal Marshall Field Store di Richardson, terminato proprio in quegli anni, è dominato da un ritmo di alte archeggiature strombate che segnano l’edificio dal quarto al settimo livello. La parte basamentale, in granito scuro a rustico, evidenzia l’ingresso principale verso il lago con un portale a tre ampi fornici, marcato da un sovrastante loggiato aggettante.
Nella parte superiore, le bucature vanno frazionandosi sia pure riunendosi in bifore e, più in alto, in trifore. L’ingresso del teatro sulla Congress St., è invece segnalato dalla presenza dell’alta torre  (17 piani) che ospitò, nell’attico, l’ufficio di Adler e Sullivan e nel quale lavorò anche F.L.Wright. Ad un esterno così massiccio ed austero, che dissimula lo spazio interno del teatro,  corrisponde un interno ricchissimo di raffinate decorazioni: stucchi, mosaici, elementi in bronzo,  ghisa, legno,  vetro, marmi e finti marmi italiani che, con i loro motivi floreali e ricercati effetti cromatici, entusiasmarono gli osservatori dell’epoca. Particolarmente avanzati, curati da Adler, erano gli aspetti acustici, gli impianti di climatizzazione di illuminazione e le soluzioni strutturali.


2          Piligrim Baptist Church
(Kehilath Anshe Ma’ariv Synagogue)
3301 S Indiana Ave.
Adler & Sullivan, 1890-1891.
Restauro dell’interno: Studio di Johon Vinci, 1986.

Progettato nel 1889, su incarico della Anshe Ma’ariv Congregation il cui fondatore era il suocero di Adler, questo edificio rivela il carattere di Adler nel solido montaggio di volumetrie semplici; il segno di Sullivan nell’ampio portale semicircolare, di ispirazione richardsoniana, qui per la prima volta, fortemente strombato. La copertura di forma quasi piramidale, il volume rientrante superiore, la partizione delle bucature, riprendono caratteri della Ryerson Tomb, progettata due anni prima. Nel volume inferiore, in bugne di pietra arenaria lavorata a rustico, le bucature, viste nel loro insieme, sono organizzate in modo da scandire un ordine gigante su tutte le facciate; puntualmente contraddetto, però, dagli ingressi che, posti in asse ai prospetti, ricevono da questa discordanza maggiore forza. Il disegno dell’ ampia aula interna, determinato anche da un approfondito studio dell’ acustica, è arricchito da decorazioni in terracotta ed in legno lavorato. In particolare è da notare la decorazione della balaustra della galleria e della base del cleristorio. Notevole cura è anche posta nella scelta dei colori fra cui il rosso,che domina nelle pareti inferiori, e il crema nelle superfici di copertura.


3          James Charnley House

1365 N. Astor St
Adler & Sullivan, 1892.
Restauro: Skidmore, Owings & Merril,1988.

La progettazione di questo edificio viene spesso attribuita al giovane Wright, che lavora nello studio di Adler e Sullivan, probabilmente perché la franchezza delle linee, prevalentemente orizzontali, suggerisce una modernità anticipatrice delle Prairie Houses; inoltre l’edificio differisce molto dalle precedenti architetture residenziali di Adler e Sullivan, pur essendo anche lontano dalle abitazioni progettate da Wright in quel periodo. Il raffinato gusto decorativo, evidente nel cornicione e nella balaustra del balcone, e la presenza del loggiato sopra l’ingresso principale, elementi tipicamente sullivaniani, fanno in realtà considerare l’opera frutto di una stretta collaborazione tra i due maestri.


4          Gage Building

18 S. Michigan Ave.
Holabird & Roche; facciata: L.H. Sullivan, 1899.
            Ampliamento: Holabird & Roche, 1902.
            Restauro: Bovine Group, 1986.

Stanley Mc Cormick aveva affidato a Holabird & Roche la progettazione di uffici sulla prestigiosa Michigan Avenue. Il complesso è diviso in tre unità indipendenti; per la terza fu chiesto a L.H. Sullivan dai Gage brother & Co. di progettare la facciata. La struttura dell’edificio è in acciaio e ciò è rivelato, nel prospetto, dall’esilità degli elementi verticali ai quali Sullivan volle imprimere un particolare senso di leggerezza. Essi appaiono, infatti, trasformati in un fascio di fibre vegetali che, sovvertendo il senso di compressione, esplodono superiormente in un ricco motivo floreale, proprio sotto il cornicione, generando un dinamismo ascensionale. Nel 1902 furono aggiunti gli ultimi quattro piani da Holabird & Roche che, sfruttando la caratteristica di un sistema compositivo atto ad essere ampliato in altezza, hanno solo dovuto seguire i disegni originali per i dettagli e riposizionare le decorazioni floreali sopra l’ultimo piano. Sensibile modifica hanno però apportato al cornicione superiore annullandone l’aggetto.


5          Carson Pirie Scott & Co
(Schlessinger & Mayer Department Store)

1 S. State St Louis H. Sullivan, 1899 -1903.
Ampliamento su State St. (5 piani):
D.H.Burnam & Co.,1906.
Ampliamento su  State St. (3 piani):
Holabird & Root, 1961.
Restauro: Studio John Vinci,1980.

L’edificio, uno dei primi grandi magazzini costruito interamente con intelaiatura d’acciaio a prova d’incendio, ha costituito per molto tempo un modello in tutto il mondo.
Qui il motto sullivaniano  “La forma segue la funzione” sembra applicato in tutti i suoi aspetti: strutturali, con le partizioni di facciata che rivelano la maglia portante; di rappresentanza, con l’elegante finitura in terracotta smaltata; di richiamo, con la torre cilindrica d’angolo e le ricche decorazioni al piano terreno; ma anche negli aspetti relativi a possibilità di accrescimenti volumetrici dovuti a frequenti operazioni finanziarie ed immobiliari dei committenti. Infatti all’iniziale realizzazione del 1899 di sole tre campate di nove piani su Madison St., se ne aggiungono, in seguito, altre tre, sempre sulla medesima via, più sette su State St., elevando il tutto a dodici piani.Ciò è reso possibile da un disegno di facciata predisposto a crescere sia in altezza che in larghezza.La maglia dei prospetti è evidenziata dall’arretramento degli infissi, inseriti in una cornice in ghisa decorata. Se a dominare nelle facciate è il ritmo disteso delle ampie bucature -le “Chicago windows”- , con i larghi fascioni orizzontali di interpiano, nella soluzione d’angolo il ritmo si infittisce ed emerge una verticalità rafforzata dagli esili montanti cilindrici che percorrono l’edificio sovrapponendosi alle partizioni orizzontali. L’autonomia formale della torre d’angolo era anche sancita dall’arretramento del cornicione e dall’avanzamento della parte basamentale  con le vetrine decorate da ricchi motivi floreali in ghisa. Il coronamento è stato, però, pesantemente modificato negli anni’60 con l’eliminazione del loggiato all’ultimo piano e con l’annullamento dello sporto del tetto sostituito da un sordo fascione continuo.


6          Holy Trinity Russian Ortodox
Cathedral & rectory

1121 N. Leavitt St
Louis H. Sullivan, 1899 -1903.



Se si prescinde da una certa analogia con la casa di famiglia progettata da Sullivan ad Ocean Springs, questo edificio appare atipico nel panorama delle sue opere, sia per l’articolazione volumetrica, che per la forte, inusuale, caratterizzazione linguistica: elementi che evidenziano uno sperimentalismo consentito dalle dimensioni contenute e dalla collocazione non particolarmente in vista nella città. In questo progetto sono accolte influenze bizantine ed elementi dell’iconografia della Chiesa Ortodossa, anche per un gusto rivolto ai i revivals alla maniera di Viollet-le-Duc. L’interno, variopinto e decorato, presenta una pianta ottagonale che crea un ambiente raccolto, coperto da una cupola anch’essa ottagonale e decorata con motivi a stampo. I pannelli intagliati in ferro ed in legno, come quelli della pensilina d’ingresso, sono, come sempre, molto fluidi e raffinati. I pronunciati sporti geometrici dei tetti di gusto wrightiano, che hanno l’intento di ravvivare il disegno globale del piccolo edificio, sembrano raggiungere un eccessivo formalismo, lasciando trasparire una scarsa convinzione in scelte forse non guidate da particolare ispirazione, in un periodo non facile nella vita personale e professionale dell’architetto.

7           Wainwright Building
             Angolo Nord-ovest tra 7th e Cestnut Streets, St.Louis,Missouri.
            Adler & Sullivan, 1890 -1892
ENGLISH TRASLATION AT THE END

Adler & Sullivan, Wainwright Building,
St. Louis, Missouri, 1890-92.
Commissionato dall’importante produttore di birra Ellis Wainwright, questo edificio è un passo fondamentale verso l’acquisizione di una definita tipologia formale e strutturale per il grattacielo. La struttura portante è costituita da uno scheletro in acciaio ricoperto da materiale ignifugo, secondo un sistema costruttivo introdotto da  W. Le Baron Jenney nell’ Insurance Building. La scansione reale dei pilastri si rivela in facciata solo al piano terra, in quanto superiormente si ha un disegno architettonico che raddoppia il numero di campate. Nel primo piano, questa non corrispondenza è solo parzialmente dissimulata: i pieni tra le finestre sono, infatti, più larghi ove nascondono l’elemento strutturale. Sembra che, questa volta, la forma non segua strettamente la funzione a vantaggio di un trattamento che tenda a dare più slancio ad un edificio di impostazione volumetrica così massiccia. L’intento unitario e stabilizzante del disegno di facciata è rivelato dai pieni murari che, posti agli angoli, concludono il ritmo serrato delle alte paraste. Essi, misurandosi dimensionalmente con il fregio dell’attico e con il liscio basamento, chiudono la composizione e ridefiniscono nitidamente la volumetria. L’impostazione planimetrica a “C”, spesso non rilevata dalla critica, fa apparire da tre lati l’edificio proporzionato pressoché come un cubo. Essa è concepita in modo da avere la massima illuminazione in tutti gli ambienti di lavoro con i corridoi interni illuminati solo di testa da finestrature peraltro identiche, nei prospetti, a quelle degli uffici.

ENGLISH TRASLATION
Commissioned by the Major beer maker, Ellis Wainwright, thi s building is a foundamental step towords a definite formal and structural skyscraper typology. The load-bearing structure is a steel skeleton protected by fire proof material.
The real column rhytm can be read in the facade only on the ground floor, for the others have a composition  that doubles the number of bays. On the first floor this discrepancy is just partially masked: infact the solids between the windows ar wider where they conceal the structural member. this time, it seems that form does not closely folow the function; intead, the fachade treatment tends to make such a massive volume more dynamic The architect's desire to create a unified stabilizing cachade design is evinced by the solids in the corners complete the closely ranked tall pilaster. Since the sizes of the corner solids is comppared to the top story frieze and the smooth base, they close the composition and sharply redefine the volume. Shaped by the open-and plan, the volume has, on three sides, the immage of a cubic prism, something wich many photographer - and hence critics - have missed.  Actually, the U shaped plan was conceived  to provide the maximum daylite in all the rooms, with the internal corridors lit only the ends. the hall windows, are indentical to those of the offices.      




8          Union Trust Building
            Angolo Nord-ovest tra Olivier e 7th  Streets, St Louis, Missouri
            Adler & Sullivan con C.K.Ramsey, 1892 - 1893

Come il Wainwright Building, questo edificio presenta una conformazione planimetrica a “C”, ma l’orientamento rispetto alla città è opposto: il prospetto principale è costituito proprio dal lato aperto, in modo tale che il volume si offra nella duplicità delle due testate libere. Queste appaiono come due alte torri poste, in origine, ai lati di un vistoso portale centrale simile a quello dellaPiligrim Baptist Church di Chicago. L’unità  del volume è ristabilita dai due piani più bassi, con il loro andamento continuo, soprattutto nella versione attuale. Nel 1924 l’edificio ha subìto, infatti, pesanti riadattamenti: è stato eliminato l’importante portale a doppia altezza, sostituito da tre ingressi più dimessi; sono state eliminate le finestre circolari al primo piano sui fronti verso strada; sono stati infine modificati gli infissi e rimossi gli imponenti leoni rampanti. Questi ultimi, con la loro notevole mole ed inquietante posizionamento in aggetto, suscitarono, fin dall’inizio, numerose critiche, così come il forte decorativismo intorno alle finestre circolari, che creava un marcato distacco dal resto dell’edificio. Il coronamento è costituito da uno pseudo loggiato alto due piani, circondato da una cornice liscia che chiude il volume, sormontato dal lavorato e pronunciato sporto del tetto.

9         People’s Savings Bank
            (Norwest Bank in Cedar Rapid)
            Angolo Sud-vest tra 3rd Avenue e 1st Street, S.W.,Cedar Rapids, Iowa.
            Louis H. Sullivan, 1909 -1911
            Restauro: 1991

L’ ampia hall centrale a doppia altezza, costituente la sala per il pubblico della banca, è circondata dagli uffici dagli ambienti di servizio in modo da porre il cliente al centro del sistema architettonico e funzionale. Di fronte all’ingresso, in posizione sacrale, è collocata la cassaforte con il suo spettacolare portellone circolare da 25 tonnellate, sistemato in bella vista a comunicare senso di affidabilità e sicurezza. Gli spazi interni si rileggono pienamente nell’immagine dell’esterno, costituito sostanzialmente da due semplici volumi: quello inferiore, in cui a prevalere è la consistenza dei pieni, è caratterizzato da piccole finestre, basse, riunite a sistema da uno sporgente davanzale continuo in terracotta. L’ingresso, privo di ogni sia pur minima cornice, sembra essere scavato nella massa muraria; effetto, questo, rafforzato da un ispessimento del muro proprio in corrispondenza del varco di accesso. Il volume superiore è invece scandito da elementi verticali: ai suoi quattro spigoli svettano le torri di ventilazione e, tra le finestre, sono poste lesene in laterizio sormontate da leoni fittili. La forte simmetria biassiale, la semplicità della composizione, basata sull’accostamento di volumi semplici, sembrano ricercare una forma assoluta, decisamente monumentale pur nelle contenute dimensioni. La retorica è però evitata dal gioco creativo dei trattamenti di superficie, dall’uso accuratamente misurato delle decorazioni e dalle proporzioni calibrate. L’assertiva autonomia dell’edificio rispetto all’ambiente -che è stata radicalmente violata con l’ampliamento del 1991- è mediata dall’inserimento di precisi elementi di arredo urbano quali i lampioni su pilastrini in laterizio che, richiamando le torri angolari del salone centrale, si pongono come elemento di mediazione tra lo spazio urbano e l’edificio stesso.



10        St. Paul United Methodist Curch
            Angolo tra  3rd Avenue 14th Street, S.E.,Cedar Rapids, Iowa
            Louis H. Sullivan,1910 - 1914.

Ad un periodo difficile della vita personale di Sullivan corrisponde invece una situazione professionale favorevole: Oltre all’incarico per la banca a Cedar Rapids,Sullivan vince il concorso per la realizzazione di questa chiesa, sempre nella stessa cittadina, vittoria che egli si aggiudica contro dodici concorrenti. La planimetria, che brilla per chiarezza di impostazione sia formale che funzionale, è organizzata secondo una forte simmetria assiale, dinamizzata dalla collocazione angolata dei due ingressi principali. L’uso della forma semicircolare alla maniera del teatro classico, per una chiesa è una scelta tipologica del tutto nuova. All’esterno, i distinti volumi, che hanno ancora una volta funzioni specifiche ben determinate, si accostano e sovrappongono pur conservando una propria autonomia. Fra tutti, spicca l’alta torre che, collocata in posizione centrale proprio dietro l’altare, con la sua copertura a falde sporgenti emerge nel tessuto edilizio circostante. Ad una richiesta di revisione del progetto iniziale, ritenuto troppo costoso per la ricchezza delle decorazioni e rifiniture, Sullivan risponde con un netto rifiuto. L’incarico viene quindi girato a W.C.Jones, architetto della congregazione e revisionato da Elmslie: la soluzione finale risulterà molto semplificata e banalizzata rispetto ai disegni originali.

11        Jhon Van Allen & Sons Dry Goods Store,
            Angolo a Nord-ovest tra 5th Avenue e 2nd Street, Clinton, Iowa.
Louis H Sullivan,1913-1915

Il semplice volume prismatico, piuttosto basso (solo quattro piani), quasi completamente libero da costruzioni adiacenti, è scandito da alti fascioni pieni orizzontali che percorrono le sue facciate in cortina di mattoni. Le decorazioni superficiali in terracotta definiscono, superiormente ed inferiormente, questi pieni murari, caratterizzandoli e conferendogli forte autonomia formale. Questo disegno di facciata, con un netto prevalere delle forme orizzontali, produce un effetto di serena solidità. Il coronamento, costituito da un pieno murario più alto degli altri, contribuisce a conferire all’edificio un’orgogliosa dignità. Il piano terra si distingue per il rivestimento dei pilastri in lastre di marmo scuro. Uniche linee verticali, che si sovrappongono all’andamento orizzontale della composizione sulla facciata principale, sono i tre elementi costituiti ciascuno da due esili colonnine binate, in cotto -inatteso richiamo neogotico- che si elevano dal primo piano al coronamento ramificandosi in rigogliosi motivi floreali. La loro peculiarità decorativistica pur alludendo ad un appoggio mancante -le campate strutturali sono in realtà solo tre-, conferiscono alla facciata singolare freschezza ed immediatezza.


12       Merchants’ National Bank
            Angolo Nord-ovest tra  4th Street Broad Street, Grinnel,Ohio
            Louis H.Sullivan,1913 - 1914

La forza espressiva di questo edificio è dovuta alla sua stereometrica impostazione del volume: un prisma compatto, proporzionato secondo l’accostamento di due cubi, in cui l’aspetto solido e pesante della massa muraria è rafforzato dal trattamento di superficie, in laterizio faccia a vista, pressoché privo di aggetti e, nel prospetto laterale, dall’arretramento della tamponatura in vetro nella grande bucatura centrale. Le raffinate decorazioni fittili, poste al coronamento ed alla base, non riescono ad addolcire la severa definizione del volume. Il prezioso apparato decorativo dell’ingresso principale, che si pone formalmente e cromaticamente come elemento autonomo, colpisce visivamente proprio per il contrasto che si genera tra la pesantezza ed austerità del volume e la ricchezza comunicativa della struttura decorativa. All’interno, il rosone è trattato in modo inaspettatamente sobrio, così come elegante e misurato risulta essere l’arredamento interno. L’impostazione planimetrica è simile alla banca di Cedar Rapids, con la sala per il pubblico centrale circondata dagli uffici e dagli ambienti di servizio e la camera blindata in asse di fronte all’ingresso con gli imponenti portelloni in vista. L’immagine caratteristica di questa banca, contrastante con il dimesso ambiente rustico tipico del Middle West, è stata anche utilizzata cinematograficamente per girare un famoso film di Sergio Leone.

13      Home building Association Bank
            Angolo Nord-ovest tra West Main e North 3rd Streets, Newark, Ohio.
            Louis H. Sullivan, 1914 - 1915

La piccola dimensione del lotto ha indotto Sullivan alla progettazione di un edificio su tre livelli e, quindi, ad una conformazione del tutto atipica rispetto alle altre banche a lui commissionate. La struttura portante è a scheletro di acciaio su tre piani ma, nelle facciate su strada, un’accurata dissimulazione ne fa apparire solo due. L’intero edificio, anch’esso volumetricamente semplice, è ricoperto da eleganti maioliche di colore grigioverde. La facciata maggiore, con il raggruppamento delle bucature in un unico, grande disegno rettangolare centrale, richiama nell’insieme un ampio portale, sottolineato anche dal sistema delle incorniciature. Queste, però, non giungono fino a terra, richiudendosi orizzontalmente. Ad arrivare fino alla base sono esclusivamente gli esili fusti degli alberelli augurali laterali. Domina invece il lato minore, è il vistoso riquadro epigrafico in mosaico, colore verde acqua ed oro, anch’esso sorretto dalle festose fronde di un alberello. L’originale, esiguo ingresso posto su questo prospetto, ha subìto pesanti modifiche: un suo allargamento si è ottenuto con la demolizione dello spigolo e, con esso, di parte di un albero decorativo sulla facciata contigua, compromettendo l’immagine architettonica unitaria di progetto.

14       People’s Savings & Loan Association Bank
            Angolo Sud-ovest tra Court Street and Ohio Avenue, Sidney, Ohio
            Louis H. Sullivan, 1917-1918

Come nella banca di Grinnel, anche qui il volume principale è molto semplice e tetragono, proporzionato quasi come due cubi accostati. La sua massiccia consistenza muraria è evidenziata dall’uso di a faccia vista, racchiuso alla base e al coronamento da due fasce, evidenziate cromaticamente. L’integrazione tra i volumi e le decorazioni è garantita da una fascia intermedia chiara. Essa cinge anche la parte più bassa dell’edificio e costituisce la linea compositiva rispetto alla quale sono impostati tutti gli elementi decorativi principali: il grande arco della facciata e l’enfatico sistema di incorniciature laterali. Il carattere prettamente decorativo dell’ampio arco sull’ingresso, è ambiguamente denunciato dal realizzarsi di un paradosso statico: esso è impostato, infatti, proprio in corrispondenza delle due finestre, peraltro prive di piattabande. Le linee di carico sono assorbite dai due eleganti e ricchi elementi  decorativi, i quali si pongono così  a sostegno formale del peso virtuale dell’arco stesso. L’impostazione planimetrica è simile a quella delle altre banche; l’ingresso al caveau è però, questa volta, slittato da una parte, in modo da avere il suo portellone in asse alla hall quando è aperto, negli orari di affluenza del pubblico.




Realizzazioni a Chicago non comprese nell’itinerario. Si segnalano solo gli edifici esistenti anche se in parte modificati:

-     Ferdinand Kaufmann Store Flat & Building, 2310-2312 N. Lincoln Ave. ,1883-1887, Adler & Sullivan
-    Ann Halsted House , 440 W. Balden Ave., 1883, Adler & Sullivan.
-     E.W. Blatchford & Co. Buildings, 212-230 N. Clinton St.,1883-1889, Frederick W.Waescher, Adler & Sullivan
-     Houses for Ann Halsted, 1826-1834 N Lincoln Park West, 1884-1885, Adler & Sullivan.
-     Joseph Daimel House, 3141 S. Calumet Ave., 1887, Adler & Sullivan
-     Jewelers Building, 19 S. Wabash Ave, 1882, Adler & sullivan
-     Leon Mann Heimer House, 2147 N. Cleveland Ave., 1884, Adler & Sullivan
-     Wirt Dexter building, 630 S. Wabash Ave.,1887, Adler & Sullivan
-     Getty Tomb, Graceland Cemetery, 4001 N. Clark St., Sullivan
-     Martin Ryerson Tomb, Graceland Cemetery, 4001 N. Clark St., Sullivan.


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