Foto di Giovanni Manieri Elia
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Foro Romano visto dal Campidoglio - 2010
Il disegno pavimentale incide fortemente sulla percezione spaziale delle piazze. In foto la Piazza del Campidoglio (2010) così come realizzata nel 1940 su disegno di Michelangelo.
Capitelli di restauro del Tempio Rotondo al Foro Boario - Roma.
In questo esempio sono presenti le due filosofie contrapposte del resturo reintegrativo: realizzare le parti mancanti esattamente com'erano e dov'erano ricercando l'unità formale e invece realizzare le parti mancanti solo quando necessario e con geometrie semplificate e senza reintegrare la forma.
Restauro architettonico reintegrativo del "Voltone"
presso lo "Stadio" a Villa Adriana (Tivoli-Roma)
Lavori in copertura nell'intervento di recupero di Palazzo Pietromarchi a Marsciano (PG)
Sperone di scarico di un arco: Arsenale di Venezia (foto M.Guido).
Si noti la giacitura inclinata dei laterizi dello sperone posti in modo da avere il lato lungo perpendicolare alle linee di forza inclinate provenienti dalla spinta dell'arco.
Pavimentazioe di Piazza San Giovanni a Marsciano (PG), particolarmente complessa per la necessità di connettere quote altimetriche perimetrali molto diverse tra loro.
Chiesa di San Francesco a Nocera Umbra (PG) dopo il restauro architettonico in seguito al terremoto del 1997. Lavori eseguiti senza l'uso del cemento armato e anzi rimuovendo le parti in cemento armato esistenti, introdotte da precedenti restauri.
Centro storico di Arsoli (RM).
In generale l'immagine dei centri storici è molto vulnerabile e si degrada facilmente e notevolmente con l'introduzione di architettura incongruente e incompatibile.
Campanile della Chiesa di San Francesco a Nocera Umbra. Consolidato con tecniche soft e tradizionali ha resistito molto bene alle scosse sismiche del 1997.
Angolata di un palazzo storico a Venezia.
Gli angoli, negli edifici in muratura sono le parti che vengono più chiamate in causa per la stabilità dell'edificio in caso di sisma. Per questo devono essere realizzate con particolare perizia e cura.
Mura Aureliane (III sec. d.C.): crollo avvenuto il 15 aprile 2001 nel tratto
tra Porta San Sebastiano e Porta Ardeatina a Roma, forse attribuibile
alla bassa qualità della muratura originale e a insufficiente drenaggio. La stabilità delle strutture antiche non può mai essere assunta a priori ma deve essere verificata in base alla loro storia, alla loro fattura, conformazione e materiale, al loro stato di conservazione.
Ricostruzione del 2009 del tratto corllato delle Mura Aureliane.
Sperone di restauro delle Mura Aureliane presso Porta Maggiore - Roma
Si notino i grossi conci in tufo 'riprodotti' nella parte di reintegrazione con il laterizio: un espediente per garantire la riconoscibilità delle parti aggiunte
Obelisco di Axum a Roma danneggiato da un fulmine che lo ha colpito nella notte tra il 27 e il 28 maggio 2002 quando ancora era in Italia e posizionato vicino al Circo Massimo. La Tutela dei beni storici deve essere intesa nella sua globalità.
Arco di Costantino, costruzione 315 d.C. - foto 2002
Via dei Fori Imperiali dal Colosseo, 2002
FOTO DEL COLOSSEO (ANFITEATRO FLAVIO)
IMMAGES OF COLOSSEUM (FLAVIAN AMPHITHEATRE)
Intervento di restauro reintegrativo del Valadier del Colosseo (1826).
Sia pur con materiale diverso (laterizio) Valadier ripropone le stesse forme delle parti adiacenti originali.
(Foto Colosseo, 2002)
Intervento di restauro strutturale sul Colosseo di Raffaele Stern (1807). In questo caso non c'è nessun intento di reintegrare la forma ma esclusivamente quello di fermare il crollo progressivo. Sicuramente questa scelta è dettata da un gusto romantico ruskiniano della rovina archeologica che suscita emozioni proprio per la sua decadenza. (Foto Colosseo, 2002).
Si noti l'assenza di malta tra i blocchi di travertino nei pilastri del Coloesseo.
Questo implica che la superficie dei blocchi sia perfettamente piana e dunque una impegnativa lavorazione di levigatura delle facce (Foto Colosseo, 2011).
Muro in "Opus latericium" del Colosseo. Si noti la forma triangolare dei mattoni (Foto Colosseo, 2011).
"Pilastri" in travertino presenti all'interno dei muri radiali del Colosseo. Riguardo alla loro funzione sono state fatte varie ipotesi; si veda l'articolo sul Colosseo (Foto Colosseo 2011).
Uno dei "pilastri" in travertino posto all'interno di un muro radiale del Colosseo, leggibile anche nel suo spessore (Foto Colosseo, 2011) .
Si notino gli archi di scarico sopra le bucature dell'attico.
Le 2 a sinistra hanno una soluzione costruttiva diversa dalle altre. Queste difformità possono essere a causa di ripensamenti in cantiere, o soluzioni differenti di imprese appaltatrici diverse o, infine, ricostruzioni in seguito a crolli, ma non sembrerebbe questo il caso (Foto Colosseo, 2011).
La base di una colonna in marmo nel Colosseo. La scanalatura che si vede a sinistra del foro serviva a colare il piombo fuso nel nucleo della colonna dov'era presente un perno, dopo aver posto il rocchio superiore (Foto Colosseo, 2011).
Ricostruzione parziale dell'arena del Colosseo (Anfiteatro Flavio). Realizzata con travi in legno lamellare è posta alla quota che l'arena aveva in epoca flavia. Successivamente la quota è stata per secoli ad un livello superiore. (Foto Colosseo, 2002)
Consolidamento di arco in concrezione romana eseguito con FRP (Polimeri Fibro Rinforzati) nel Colosseo. L'uso di questi materiali nel restauro è da limitare a situazioni particolari: sono preferibili, nella generalità dei casi, tecnologie più tradizionali. (Foto Colosseo 2011)
Altre immagini del Colosseo nell'articolo
Other pics of Coosseum in the article
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